14 marzo 2011
L’inverno in montagna è la stagione della neve e del silenzio avvolgente. Solo il vento si fa notare, che si infila gelido nelle valli e imperversa sulle vette avvolte da un sonno di pietra. Una presenza di vita che si muove misteriosa nei boschi di faggio innevati è il Canis lupus italicus (lupo appenninico), il vero sovrano dell'inverno, che vaga alla ricerca di cibo e la sua presenza è leggibile grazie alle impronte che dappertutto è possibile osservare nella coltre nevosa: sono la conferma che il grande animale è l’unico padrone assoluto dell’inverno appenninico.
L’inverno in montagna è la stagione della neve e del silenzio avvolgente. Solo il vento si fa notare, che si infila gelido nelle valli e imperversa sulle vette avvolte da un sonno di pietra. Una presenza di vita che si muove misteriosa nei boschi di faggio innevati è il Canis lupus italicus (lupo appenninico), il vero sovrano dell'inverno, che vaga alla ricerca di cibo e la sua presenza è leggibile grazie alle impronte che dappertutto è possibile osservare nella coltre nevosa: sono la conferma che il grande animale è l’unico padrone assoluto dell’inverno appenninico.
Giorno 14 marzo 2011 siamo sui Monti del Pollino per un'escursione da Colle dell'Impiso fino a Serretta della Porticella, andando verso Serra di Crispo.
Giungiamo all'inizio del percorso intorno alle 9.30 e ci immergiamo così nella natura silenziosa del Pollino invernale.
Nella faggeta nei pressi di Colle dell'Impiso, panorama verso la Serra delle Ciavole
Faggeta tra Colle Impiso e il Piano Vacquarro, lungo il sentiero dei carbonai
Piano Vacquarro
Serra del Prete
Bosco di Chiaromonte
Fa freddo e la galaverna avvolge i rami dei faggi.
Il manto nevoso è abbastanza duro e ciò ci consente di andare avanti senza ciaspole.
Il manto nevoso è abbastanza duro e ciò ci consente di andare avanti senza ciaspole.
Grande faggio nel Bosco di Chiaromonte
Cautamente attraversiamo il bosco fino a uscire nel Piano Toscano.
Monte Pollino
Serra delle Ciavole
Qui la coltre bianca attenua la sua durezza e siamo costretti a indossar le ciaspole.
Grandioso è il panorama: a sud si stagliano imponenti i due giganti più alti: la Serra Dolcedorme e il Monte Pollino, addormentati nella quiete penetrante dell'inverno di ghiaccio.
Grandioso è il panorama: a sud si stagliano imponenti i due giganti più alti: la Serra Dolcedorme e il Monte Pollino, addormentati nella quiete penetrante dell'inverno di ghiaccio.
Serra Dolcedorme
Il Monte Pollino
Non ci son radici lessicali per descrivere la bellezza di questo speciale altopiano circondato dalle cime, che in questa giornata vedo per la prima volta così rivestito di lucente bianca avvenenza, con il sole che crea bagliore infuocandosi sulla superficie nevosa caduta abbondante.
Tracce di fauna selvatica
Verso Monte Sirino
L'altopiano del Pollino
In lontananza vediamo il Monte Alpe
Lato lucano
Verso il crinale di Serra delle Ciavole
Serra di Crispo
Duna di neve, con impronte
Superiamo la Grande Porta dirigendoci verso la Serra di Crispo. Lungo cresta (siano a circa 2000 m) le folate ventose si fanno decisamente forti.
Il giardino degli dei
I pini di Serretta della Porticella
La vista si apre anche verso oriente, con la valle del Raganello e la Fagosa. Lontano anche il borgo lucano di Terranova di Pollino.
Proseguiamo per qualche mezzo chilometro ancora fino ai grandi pini loricati di Serretta della Porticella.
Proseguiamo per qualche mezzo chilometro ancora fino ai grandi pini loricati di Serretta della Porticella.
Verso nord-est
Giù nella valle il paese di Terranova di Pollino
La valle del Raganello con la Timpa di San Lorenzo. A sinistra M.Sellaro
La valle del Raganello
Trascorso qualche minuto ad osservare il sublime paesaggio ci avviamo per il rientro, continuando ad ammirare ammaliati codesta fatata scenografia.
In discesa nel Bosco di Chiaromonte
Bosco di Chiaromonte
Timpone Cannocchiello
Il Monte Pollino dal Piano di Vacquarro
In circa due ore e trenta torniamo al punto di partenza, pochi istanti prima del tramonto del sole.
Presso Colle dell'Impiso
Coppola di Paola dal Piano di Ruggio
Piano di Ruggio
Serra del Prete
Lungo la discesa (in auto) verso Campotenese (attorno a Colle del Dragone) ci fermiamo ad osservare la luce infuocata del sole che tramonta.
In lontananza le vette dell’Orsomarso, che si addentrano nell’oscura e gelida notte.
I Monti dell'Orsomarso da Colle del Dragone. Al centro vediamo la vetta di Cozzo del Pellegrino.