sabato 27 ottobre 2018

Magnifica solitaria a MACCHIANELLO, da Camigliatello (Monti della Sila Grande) - 17 ottobre 2017

L'artista Fabrizio de Andrè scriveva che "La solitudine può portare a forme straordinarie di libertà".

L'autunno oramai avvolge le montagne selvose della Sila. Paesaggi incantati mutano il loro aspetto per accendersi d'oro prima di spegnersi e lasciar spazio al lungo e nudo inverno che qui è davvero amaro e gelido. E godersi questa meraviglia in solitaria risulta un'esperienza due volte più bella.
Ho in mente di raggiungere Macchianello e l'area di Botte Donato partendo da Camigliatello paese. Dunque una lunghissima escursione che impegnerà tutte le ore di luce di codesmo smagliante dì. Le giornate si sono decisamente accorciate e quindi bisogna stare più attenti a non rischiare prendere il buio. Ma è difficile non soffermarsi ad ammirare le bellezze in questa realtà naturalistica fatta di meravigliose foreste che oggi si mostrano accese di una luce speciale. E' l'autunno nel suo magico aspetto.
Seguente la mappa del percorso intrapreso.



Quindi mi incammino verso la meta che non ha un punto di arrivo, ma è ovunque si posa la magnificenza di questa natura che va ammirata con gli occhi della poesia. 
Intraprendo la traversata da Fontana Fiuggi (inizio del Vallone delle Sette Acque). Non seguo la classica pista di fondovalle che corrisponde al Sentiero Italia, ma risalgo il costone a oriente del vallone maestro per seguire piste forestali secondarie che si ricongiungono più a monte alla via principale e nel giro di un'ora e mezza giungo presso Sella Jordanello. 

La bella pineta a est rispetto al Vallone delle Sette Acque, vicino Fontana Fiuggi






Al bivio, dunque, procedo a sinistra, in discesa, e nei pressi delle Casere Spirito Santo scavalco la recinzione di filo spinato a destra e aggiro una pozza d'acqua, punto in cui un evidente sentiero si immerge nel bosco di faggi e che viaggia a mezza costa sulle pendici sud di Monte Spirito Santo. 






Il sentiero si perde sulle sponde del torrente Macchiasacra, che guado da una sponda all'altra. Ritorno ad incrociare così il Sentiero Italia, proveniente dal fondovalle di Fallistro, e procedo a destra. Superata la confluenza di due distinti torrenti montani (uno di essi proveniente dalla radura di Macchiasacra) procedo in salita decisa nella superba faggeta. E' un tratto fuori sentiero, ma comunque ben segnato. Tra gli altissimi faggi non manca qualche abete bianco. 
Scenario assolutamente spettacolare, con le latifoglie nel pieno del loro foliage autunnale.







Giungo così sul crinale di Macchianello e tracce di sentiero, contrassegnate sempre dai segnali bianco-rossi del SI, scendono sull'altro versante, dopo aver valicato una radura proprio in cima. 






In breve arrivo nella prateria sottostante bagnata dal Fiume Neto, un luogo paradisiaco nel silenzio irreale di questa montagna baciata dal sole e dal sublime.









Attraverso la spettacolare verde vallata  sferzata da una fredda brezza di montagna. Il rumore del vento si unisce a quello del Torrente Neto, uno dei più grandi fiumi calabresi, che qui si mostra nel suo volto sorgentizio.









Si penetra così nuovamente nel bosco di faggi, ormai spoglio del fogliame, in salita decisa lungo le pendici nord di M.Botte Donato.






Incrocio infine il sentiero proveniente da Macchiafraga, andando a destra in direzione di Monte Sorbello, per qualche decina di metri, potendo così ammirare un magnifico panorama in direzione nord-nord ovest. In lontananza anche le cime del Massiccio del Pollino e dei Monti dell'Orsomarso. 













Ripercorro così i luoghi già ammirati lungo la salita seguendo lo stesso percorso di andata. 



















































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