giovedì 6 maggio 2021

Nel bosco tra la Lacina, il Vallone Fondo e le sorgenti del Macchinante (Monti delle Serre) - 21 febbraio 2020

21 febbraio 2020

Stagione invernale atipica, più calda del normale, che negli ultimi anni tende a esser la consuetudine. Un periodo mite dove non son mancate le precipitazioni nevose, ma solo per esigui momenti. Dopo di che l'inverno è tornato in questa situazione che ricorda molto da vicino le stagioni intermedie. La grande  nevicata di fine gennaio rimane solo nei ricordi, quando le Serre si imbiancarono da quote molto basse, in alcuni punti anche al di sotto dei 500 metri.  Ma i frequenti richiami caldi provenienti dal nord Africa hanno tramutato il freddo in una primavera fuori stagione che ha eliminato qualsivoglia traccia di ghiaccio e neve.
Domenica 21 febbraio 2020 raggiungo il crinale de la Pomara e le sorgenti del Macchinante percorrendo un'area forestale per me inedita, vale a dire un percorso più occidentale, nei territori comunali di Spadola, lungo piccoli costoni che vanno a precipitare nell'affascinante Vallone Fondo, tra grandi abeti bianchi e faggi.
Come per tante altre escursioni lascio l'automobile presso l'Hotel Lacina. Quindi, provenendo da Brognaturo, piego sulla via che si diparte a destra. 
Prima di mettermi in cammino osservo le luci del sole nascente che si specchiano sulle acque del vicino lago. Peccato solo per quei monti adiacenti, rovinati da pale eoliche che rappresentano il tipico prototipo nostrano di un falso progresso che non ha portato il meglio per gli abitanti di questa terra, ma solo distruzione e bruttezza, l'immagine stessa di una classe dirigente locale inutile e dannosa. 

La conca della Lacina


Seguente la mappa del percorso.


    Seguo la pista forestale asfaltata che si addentra nel bosco di faggi che poco oltre si trasforma in una magnifica fustaia mista, con meravigliosi abeti bianchi. Supero una costruzione (lato destro della strada) e proseguo lungo la carrozzabile che rappresenta il cosiddetto sentiero Baden Powell. 





    Dopo 720 metri circa dalla costruzione superata, svolto a sinistra (A) ad angolo acuto, lungo un sentiero che si immerge nell'abetina solenne. 






   Nel mentre in cui la via gira a destra vado invece diritto per veder da vicino alcuni abeti bianchi monumentali  visibili già dalla carrozzabile sottostante.


Gli abeti a sinistra del sentiero (foto del cellulare)

(foto del cellulare)

Dopo di che torno nuovamente al sentiero, che sale lievemente lungo le basse pendici che vanno ad unirsi sopra al crinale principale de la Pomara. 



Bucaneve della Regina Olga

(foto del cellulare)


(foto del cellulare)

Vado avanti per poco più di un chilometro lungo medesimo tracciato, allorquando, nei pressi di una piccola radura, abbandono la mulattiera per proseguire liberamente a destra, a mezza costa, in direzione sud. 

(foto del cellulare)



Il clima mite di questo inverno si nota non soltanto per la dolcezza delle temperature e per la mancanza di ghiaccio, ma anche per la presenza, nel sottobosco, ai piedi dei grandi colossi arborei, di fioriture di bucaneve della Regina Olga (Galanthus reginae-olgae Orph.), decisamente in anticipo.



Regina Olga è l'epiteto dedicato ad Olga Kostantinovna Romanova (1851-1926), moglie di re Giorgio I di Grecia (1845-1913), seconda regina di Grecia.






(foto del cellulare)


(foto del cellulare)

(foto del cellulare)


Proseguo sempre a mezza costa rimanendo alla medesima quota, fino a che si fa sentire la voce di un corso d'acqua. E' il Vallone Fondo, situato nella forra poco sotto l'altura in cui mi trovo. 





(foto del cellulare)

Cerco di raggiungerne le rive, ma il cammino è reso particolarmente complesso per via della ripidità del terreno.
Ma ne è valsa la pena per lo spettacolo di un luogo ameno e arcano, una meraviglia dove è raro veder camminatori e cercatori di funghi, il luogo dove regna il selvatico e la continua melodia di un torrente che se ne scivola nella foresta per pervenire le basse quote. Sono questi i luoghi delle Serre dove la wilderness si percepisce ancora in maniera stridente e col respiro profondo della natura che qui sa di antico.









Guado il torrente, proprio alla confluenza di due rami sorgentizi, e risalgo un costone che si rivolge sempre a sud, come al solito avvolto da magnificenti abeti che rendono l'area in questione decisamente simile o quasi uguale al Bosco Archiforo. 







Incrocio quindi un sentiero che seguo a sinistra (C), che poco avanti sbuca sul Sentiero Italia proveniente da Serra San Bruno (Costone San Brunello) (D)


(C)

(D)


Seguo l'ampia via che perviene così il crinale principale de la Pomara. Al bivio (E) vado a sinistra in direzione Lacina.  Qualche centinaia di metri dopo, sulla destra  rispetto allo sterrato di cresta, si diparte una via secondaria (F) che procede in direzione sud-est nella boscaglia di abete e faggio. 



Si scende lievemente e il bosco viene interrotto da belle radure  con piante di rosa canina. 








E' questa l'area delle sorgenti del torrente Macchinante, affluente della Fiumara Assi, che poco sotto riceve gli altri rami e si getta anche in belle cascate all'interno di una forra quasi inaccessibile. 

Una delle sorgenti che poco sotto formano il Torrente Macchinante


Vado avanti fino a che la via si perde nella fitta boscaglia. 

Seguenti alcune immagini del ritorno. 






Tempo di percorrena 7 ore A/R
Difficoltà: E 

Da San Donato di Ninea a Piano Campolongo per l'alta valle del Grondo (Monti dell'Orsomarso) - 29 giugno 2021

  Dalla confluenza detta (confluenza di un torrente che nasce nei pressi del Piano Ferroncino), continuando a seguire il fiume Grondo verso ...