mercoledì 23 giugno 2021

Dal Bosco Archiforo, settore meridionale, a Monte Pecoraro (Monti delle Serre) - 28 febbraio 2021

28 febbraio 2021

Giornata escursionistica dedicata al Bosco Archiforo. Decido di camminare su un costone mai visitato prima, situato in una delle zone più a sud dell'area forestale così detta. 

BREVE DESCRIZIONE DEI LIMITI GEOGRAFICI DEL BOSCO ARCHIFORO
La catena a est sud-est rispetto alla conca di Serra San Bruno rappresenta l'area più elevata delle Serre. Le cime principali sono la Colla dei Pecorari, situata nel nord del Bosco di Stilo, la Pietra del Caricatore e il Monte Pecoraro. Il punto più alto dell'Archiforo è la Pietra del Caricatore mentre il Monte Pecoraro non rientra nell'area in questione. I limiti nord corrispondono al Passo Croce di Panaro e al costone che si diparte da quest'ultimo verso ovest. A oriente i confini riguardano  il crinale principale che dal passo appena detto perviene la Pietra del Caricatore e che prosegue verso sud quasi fino a M.Pecoraro. A meridione è rappresentato dai limiti tra i comuni di Serra San Bruno e Mongiana. Infatti la vetta più alta delle Serre è situata tutta all'interno del comune di Mongiana e anche il confine provinciale è spostato più a oriente rispetto alla linea di cresta. 

Seguente la mappa del percorso.


Lascio la macchina presso l'orto botanico Rosarella. 



Mi avvio in direzione del Sentiero Archiforo e prima delle rampe che permettono di accedere alla mulattiera detta, guado il fiume per seguire l'ampio sterrato a destra (A)


Si sale nella foresta di abeti lungo l'ampia via che poco su si connette alla linea di cresta: pendici montane che in questo settore risultano decisamente meno in pendenza rispetto ad altri luoghi del basso Archiforo. 



A destra del sentiero noto una piccola costruzione con delle tegole. Mi avvicino e vedo una graziosa edicola votiva, molto caratteristica. 




Proseguo in salita nella foresta, in questo tratto molto più simile al Bosco di Santa Maria.










Raggiungo così la carrozzabile proveniente dal bivio con la provinciale per Arena (che si stacca dalla ex SS 110) (B), che tralascio per imboccare il sentiero di fronte. 


Poco su un nuovo quadrivio (C) dove proseguo sempre diritto.



 Scendo così in un tratto fitto di abeti.





Sbuco su una via (D) (che poco a destra si stracca dalla ex SS 110) che seguo a sinistra. 


Supero un tratto spinoso, dopo di che proseguo in una selva che diviene sempre più bella. 
 Il sentiero finisce dopo aver superato il torrente mediante un ponticello. 








Dopodiché risalgo il costone che vien di fronte rimanendo il più possibile lungo la linea di cresta. La foresta qui assume le tipiche caratteristiche del Bosco Archiforo, un settore che non avevo mai visitato: e il più meridionale e siamo quasi ai limiti della foresta cosiddetta. Come già detto i confini con il comune di Mongiana ne rappresentano l'evidente limite: non che non sia foresta andando oltre, ma la differente gestione storica è l'immagine di quello che è oggi il bosco: fustaia di abete mista a faggi entro i confini di Serra San Bruno, faggeta pura con novellame di abete nei territori di Mongiana. 
Non seguendo alcun sentiero procedo liberamente nell'amena foresta lungo la pendice montana che va a legarsi al crinale principale di Monte Pecoraro, proprio nelle adiacenze della vetta. Nella foresta sparsi bellissimi affioramenti granitici, uno di questi decisamente mastodontico, molto somigliante alla Pietra dell'Ammienzu, quest'ultima situata però nella parte opposta di questa selva, quasi verso l'estremo nord lungo il costone detto della "Pietra Perciata".
























L'affioramento granitico che somiglia alla Pietra dell'Ammienu


 Verso il crinale i faggi tendono a divenire la maggioranza e raggiungo così una cima, che possiamo considerare la vetta gemella di Monte Pecoraro, situata un po' più a nord ovest rispetto al punto più alto. 



La cima


Procedendo sempre in direzione est incrocio lo sterrato  di cresta dove svolto a destra. (E)  Oltrepasso la cima continuando a seguire la via di crinale che inizia a scendere. 






Poco sotto svolto a sinistra (F) rispetto alla linea di cresta e scendo liberamente per qualche decina di metri nel bosco di faggi fino a immettermi in un sentiero (che si diparte poco a sud sempre lungo la cresta di Monte Pecoraro) che segue a mezza costa il versante orientale della dorsale, e mi avvio a sinistra (G). 


Oltre al solito novellame di abete il sottobosco è arricchito anche dalla presenza di piante bellissime di agrifoglio. 





In seguito ritorno lungo il crinale principale e scendo a valle seguendo la traccia del percorso fatto per salir su.














Nei presso dell'orto botanico Rosarella


Grado di difficoltà: E
Ore di percorrenza: 7

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