lunedì 4 settembre 2017

DALLA VAL NETO A SERRA RIPOLLATA PER IL COSTONE LI FARFARI (18 maggio 2017) - Monti della Sila Grande

18 maggio 2017
L'escursione di oggi ci porta nuovamente nella Val Neto, per seguire un costone nuovo, a ovest rispetto al vallone tributario Macchia di Pietro, dunque esterno all'area che prende il nome di Arnocampo. La mappa topografica riporta la scritta Farfari.


La mappa

L'area che va da Zarella a Germano è praticamente uno scrigno di meraviglie: un susseguirsi di costoni ricoperti interamente da una sublime pineta di pino nero silano, a tratti vetusta, con grandi cerri e anche faggeta.
Diciamo che i più si limitano a esplorare l'area attraversata dal classico sentiero n.10 di Arnocampo, che passa da Colonia Don Bosco. 

Il punto di arrivo di questa bella giornata di maggio è la Serra Ripollata. 

Come raggiungere l'inizio dell'escursione?
Per chi viene da Cosenza abbandonare la SS 107 a Croce di Magara-Germano. Seguire sempre per Germano, dunque la strada che passa accanto al Lago di Ariamacina. Superata Zarella proseguire fino al primo ponte sul Fiume Neto (poco prima del ponte c'è uno spiazzo per lasciar la macchia).

Immagine da Google maps. La freccia indica dove salire.

Ci inerpichiamo così sul dolce costone di fronte al ponte. La salita non presenta una pendenza eccessiva e la pineta  si mostra sin dal principio in tutta la sua superba magnificenza. Evidenti i segni un vecchio incendio.

 Fiume Neto


 La pineta de li Farfari nei pressi del fondovalle. Da notare i segni dell'incendio


Sparsi anche piante di cerro e faggio, in una selva che lascia davvero senza parole e che mani malvagie, anni fa, tentarono di distruggere. 








In alcuni punti è possibile scorgere il fondo del vallone Macchia di Pietro, il qual emana un selvaggio alone arcano. 














"Guarda gli alberi, guarda gli uccelli, guarda le nuvole, le stelle… e se hai occhi potrai vedere che l’esistenza intera è ricolma di gioia. Ogni cosa è felicità pura. Gli alberi sono felici senza alcun motivo; non diventeranno primi ministri o presidenti e non diventeranno ricchi – non hanno nemmeno un conto in banca! Guarda i fiori. È incredibile come siano felici i fiori – e senza alcuna ragione. (Osho Rajneesh)
















Salendo iniziano a esserci tracce di sentiero che via via si fa uno sterrato, utilizzato in passato per l'esbosco del materiale legnoso. 
Più in alto la faggeta prende il sopravvento, ma mai sostituendosi completamente al pino, che continua comunque a crear spettacolo. Inoltre prende la scena anche qualche radura, ricchissime di flora in codesto periodo dell'anno, con le orchidee selvatiche e le viole che abbondano il contesto montano. A breve sarà il tempo degli asfodeli, dei nontiscordardimè e di tante altre varietà floristiche di cui la Sila ne vanta un incommensurabile profusione, un vero eden della botanica. 













Verso sud si può notare la bella dorsale di Monte Volpintesta.


Il costone de li Farfari si unisce così a quello più ampio proveniente da Zarella. Al bivio con il sentiero proveniente da quest'ultima località andiamo a destra. Siamo praticamente arrivati e, a sinistra, si apre il primo dei magnifici panorami di questa montagna, con il Lago Cecita sullo sfondo. 



Infine eccoci in cima, dove ci viene incontro una comitiva di escursionisti a cavallo. 













Non ci rimane che scrutar il superbo belvedere. Dopo di che torniamo al punto di partenza seguendo lo stesso percorso di andata





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