sabato 2 gennaio 2021

Al Monte Coppari (12 luglio 2020) - Monti delle Serre

Nonostante la vicinanza al mio luogo di residenza non avevo mai avuto occasione di fare escursionismo nella fascia dei Monti delle Serre che sta a nord della soglia di Monte Cucco, tranne per qualche uscita tra i boschi di Vallelonga e Torre di Ruggiero. La catena delle Serre procede ancora più a nord andando a superare quota mille in più punti (passo di Napoli, Serralta San Vito, ecc.) e sul lato tirrenico si fa notare in maniera particolare il Monte Coppari (951 m quella ufficiale), una piccola montagna lungo un crinale secondario costituito da altre due piccole cime  che va ad aggregarsi alla dorsale appenninica principale che dal Passo Fosso del Lupo raggiunge Monte Cucco e la soglia sottostante. 

Il Monte Coppari dal Bosco Fallà


Luoghi avvolti da boschi affascinanti che in ogni angolo insistono e che è possibile notare anche a decise distanze, con la faggeta monumentale che inizia a crescere  da altezze decisamente basse per la specie (dai 600 metri circa), come nell'estremo nord italiano. Ma qui il clima non è di certo di tipo alpino, più fresco rispetto alla norma si, ma non eccessivamente freddo durante la stagione invernale.  E ciò determina la presenza di un sottobosco che si arricchisce di specie più termofili con una rilevante presenza di pungitopo, agrifoglio, rovi, nonché di edera sui tronchi dei faggi.

La faggeta lungo il crinale di Monte Coppari

Presenti anche rimboschimenti di abete che conferiscono al paesaggio un aspetto decisamente nordico. 

Dai Piani di Capistrano verso Monte Coppari



Ma da qualche tempo incombe la minaccia di un possibile parco eolico proprio sul crinale principale di questa montagna (https://www.lacnews24.it/ambiente/monterosso-parco-eolico-8-ettari-rischio-2mila-alberi_105551/): 6 generatori eolici con altezza di 50 metri che andrebbero a costituire la distruzione dell'ecosistema montano che ancora oggi riveste di meraviglia questo settore settentrionale delle Serre. 

Giorno 12 luglio 2020 ho la possibilità di visitare questo scrigno di bellezza che non va riempito di pale eoliche ma ne va protetta la biodiversità.
La mia gita è divisa in due parti: un tour bike con partenza da San Nicola da Crissa fino al bosco adiacente il rifugio Coppari; poi una breve escursione a piedi lungo il crinale principale fino al punto in cui si unisce alla dorsale appenninica maestra.




 Inizio la mia traversata in bici all'inizio della strada provinciale 47, nella periferia bassa di San Nicola da Crissa.



Procedo in direzione Capistrano e tralascio la prima deviazione asfaltata a destra. 


Svolto sulla seconda via che si diparte nella stessa direzione dall'arteria principale, lungo una carrozzabile in forte pendenza che con uno zaino pesante risulta difficile in sella a una MTB. 


Ma codesto tratto difficile non dura molto e lascia spazio a lievi salite, discese e a tratti in piano.  Tutt'intorno e fino ai piani superiori, una boscaglia degradata di macchia mediterranea e qualche uliveto. Seguo sempre la via principale  e al bivio sulla strada comunale proveniente da Capistrano svolto a destra in salita lievissima. 


In lontananza i selvosi monti così ricchi di abeti scuri da dare al paesaggio una fisionomia decisamente montana. 
 Al bivio proseguo diritto tralasciando la via principale che gira a destra. 


Poco avanti un altro crocevia dove svolto sempre a sinistra. 


Vado avanti in leggera pendenza negli abeti. Poi tratto pianeggiante con l'asfalto che lascia spazio a uno sterrato. 


Passo da località Pietra Papara (676 m) caratterizzata da una strana costruzione di campagna. 


Al bivio con la strada comunale proveniente da Monterosso Calabro svolto a destra, proprio nei pressi di un'area pic-nic. Vado avanti in salita in un bel bosco non naturale di abete bianco. 


 Giornata fresca e una nebbia a tratti fitta avvolge le chiome delle conifere. Sparsi tra gli abeti anche faggi e castagni.





 Al bivio tralascio la via a sinistra, in salita (per l'area pic-nic Pozzetti), e seguo la strada principale a destra. Raggiungo così un quadrivio dove svolto a sinistra. Andando diritto si perviene il Rifugio Coppari. La via che mi appresto a seguire  diventa subito un sentiero che in leggera salita, nel bosco di abeti, con qualche pino laricio e qualche larice, risale la pendice della montagna. Al bivio tralascio la deviazione a destra. Ogni tanto dalla fitta foschia il sole spunta fuori a intiepidire con i suoi raggi la selva che ancora fatica a svegliarsi dalla frescura di una notte umida che poco sa di estate. Ma qui ci troviamo nel punto più stretto della penisoletta calabrese e le due sponde mediterranee di Ionio e Tirreno si abbracciano vicini come in nessun altro luogo. E ne risente il clima e quindi la vegetazione: temperature più fresche con un abbassamento di quota delle specie montane.
Non mi rimane che nascondere la bici e proseguire a piedi. 

La traccia del percorso a piedi

Il sottobosco è caratterizzato da rovi e felci ora così bagnate a causa di questa estiva umidità come se una forte pioggia abbia precipitato per tutta la notte. Avanzo nel bosco  avvolto da questa nebbia che rende più affascinante codesto scenario di alberi quasi completamente avvolti dall'edera. 



Castagno sparso

Il sentiero che sale sulla sommità di Monte Coppari, avvolto dalle felci

Castagno giovane sparso nella selva


Il sentiero mi porta così sulla sommità del Coppari, caratterizzata da massi di granito che ricordano altri luoghi delle Serre situati più a sud. La foschia tende a diradarsi e i raggi del sole si aggregano alla nebbiolina ancora presente creando un'atmosfera magica e gli uccelli cantano a squarciagola nella luce mistica. 

La sommità di Monte Coppari

Bosco a Monte Coppari

La sommità selvosa di Monte Coppari


Come già detto il crinale in realtà è caratterizzato da tre vette principali e quella ufficiale, la prima salendo dal rifugio, da il nome a tutta l'area.  
Vado avanti sempre lungo lo sterrato maestro, ora in piano, lungo il crinale. Il faggio tende sempre di più a sostituirsi alle conifere anche se non mancano ancora tratti puri di abete.







Al bivio proseguo diritto tralasciando la deviazione  a sinistra (che rappresenta una tappa del sentiero coast to coast).
La faggeta diventa presto bellissima con grandissimi faggi che ricoprono dappertutto la sommità e le pendici adiacenti dei monti.


















Dalla prima vetta procedo lentamente per due km e mezzo lungo il crinale giungendo fino a un bivio, nei pressi del quale i comuni di Capistrano e Monterosso (il crinale del Coppari viaggia lungo il confine tra i due comuni) incontrano quello di San Vito sullo Ionio. 




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