domenica 21 marzo 2021

Escursione da San Donato di Ninea ai Piani da Lanzo (Monti dell'Orsomarso) - 10 settembre 2020

10 settembre 2020

Il più delle volte il Piano di Lanzo rappresenta il punto base per tante escursioni nel cuore dell'Orsomarso. Quest'oggi invece ne faccio una meta, con partenza dal sottostante borgo di San Donato di Ninea. A dire il vero avevo programmato un percorso diverso che ho dovuto modificare all'ultimo momento: una semplice passeggiata fino ad Acqua di Frida attraverso la via che dal valico tra Monte Cava dell'Oro e le Chianette della Tona raggiunge il Vallone di Valle Scura e le pendici di Serra Paratizzi. 

Pigiare sulle immagini per ingrandire
La mappa del percorso

Scheda tecnica.
Luoghi e quote: Inizio percorso Piazza Federico Artuso San Donato di Ninea quota 700; Chianette della Tona (in realtà transiterò poco sotto la sommità) quota 1130; Piano; Piano dei Cavoli 1096 m. ; Radura di Piano di Lanzo 1397.
Difficoltà: E


Dunque da San Donato mi avvio verso la zona più alta del paese e seguo per un tratto la strada asfaltata per il Piano di Lanzo. 
Supero una fontana e nel momento in cui gli ontani cominciano a dare ombra alla via asfaltata in salita svolto a sinistra ad angolo acuto (A) lungo la pista pietrosa che si arrampica lungo le aride e ripide pendici orientali delle Chianette della Tona. Si sale con una serie di tornanti. 

Il sole che si specchia sullo Ionio


Verso la Valle del Crati e la Sila

La parte alta di San Donato 

 Si entra poi nel bosco di ontani che poco su lasciano spazio a un rimboschimento di pino nero. In brevissimo tempo raggiungo il valico, con bivio (B), e dove procedo diritto tralasciando la via a destra. Inizia un tratto in discesa e nella scena vegetale si aggiungono i lecci, a quote decisamente alte per la specie. Oltre alle sclerofille ovunque son sparsi grandi castagni e, come spesso avviene in questo versante dell'Orsomarso, ontani napoletani.

La via che penetra, a mezza costa, nel vallone di Valle Scura. In lontananza si può notare il Monte La Calvia


Grandi castagni


Verso La Mula e la Muletta


Sulla destra le spettacolari rocce dolomitiche delle Chianette della Tona, che dalla sommità precipitano imponenti nel Vallone di Valle Scura. Proprio nel luogo in cui il sentiero incontra il torrente, prima di alcuni cancelli che rappresentano i limiti di una proprietà privata, una quindicina di bovini di taglia grande, al di qua della recinzione, mi impediscono di proseguire oltre. Si tratta di un punto molto impervio che non è possibile superare ne andando a monte e ne a valle rispetto alla via. Per tal motivo gli animali si ritrovano tutti ammassati sullo sterrato impossibilitati a muoversi se non proseguire lungo la pista dal lato opposto allontanandosi dalla proprietà. Mi vien quindi da pensare che il proprietario abbia messo li queste mucche proprio per ostacolare le altre persone ad entrare all'interno del possedimento. E dire che la medesima strada bianca serve ad altri contadini a pervenire le loro terre che spesso si trovano impossibilitati a raggiungere.
Dal punto di vista escursionistico questo sterrato è molto importante in quanto rappresenta la via per sopraggiungere, da San Donato, le pendici della Mula, e quindi il Sentiero Italia nell'area di Acqua di Frida. E invece c'è chi fa di tutto per impedirlo. 
Il padrone di questa prima proprietà deve aver pensato che con i cancelli, in effetti, non può impedire alle altre persone di entrare, visto la facilità di aprire le barriere, ma con un branco di 15-20 bufali al di qua della proprietà il discorso cambia e la ripidezza delle pendici a destra e a sinistra della via non consente un passaggio alternativo. Ecco quello che succede a causa dell'ignoranza di chi ha il disinteresse totale per il bene della comunità.  Si fa di tutto per eliminare quel poco che c'è di turismo, come sempre nell'indifferenza generale di una popolazione poco interessata alle bellezze della propria terra. E' uno dei drammi più grandi della Calabria. 



Dunque non potendo aggirare ne a destra e ne a sinistra i bovini mi trovo costretto a rinunciare.
Ma la giornata non è perduta e decido di seguire la via per il Piano di Lanzo. Non si tratta dell'arteria comunale asfaltata, ma di un sentiero immerso in uno splendido bosco di ontano napoletano, segnato anche dal CAI. 
Dal vallone di Valle Scura ritorno alla sella tra Monte Cava dell'oro e le Chianette della Tona e prendo la via (B) in salita che prima ho tralasciato. Si sale nel bosco di pino nero che poco su lascia spazio alle ampie radure carsiche delle Chianette della Tona. In lontananza i contrafforti di Cozzo del Pellegrino avvolti da faggete interrotte da strapiombi calcarei. 

Nei pressi delle Chianette della Tona

 Più avanti si ritorna nel bosco, ora di faggi, lungo la via che inizia a scendere lievemente. Si perviene così la carrozzabile (C) che da San Donato permette di raggiungere il Piano di Lanzo (Piano dei Cavoli). Pochi metri più avanti i segnali rossi e bianchi del CAI invitano a proseguire lungo uno sterrato (D) che si diparte a sinistra della via principale. Si alterna una mistura costituita da ontani napoletani e faggi che poco su viene sostituita da una bellissima selva pura di ontani, con esemplari anche notevoli. 


Bosco di ontano napoletano









   Non manca qualche scorcio panoramico sui monti circostanti e radure con rosa canina. 







La via si fa poco su un viottolo che sale di quota avvolto sempre da magnifici ontani.


Si guada un piccolo ruscello. Dopo di che sbuco (E) proprio presso il rifugio di Piano di Lanzo e pervengo la statua della Vergine situata nella radura poco sopra la costruzione detta. 

Il Piano di Lanzo

Il Piano di Lanzo

In lontananza la statua della Madonnina


La statua della Vergine di Piano di Lanzo



Al ritorno ripercorro la stessa via di andata. Seguenti le immagini.



Il rifugio di Piano di Lanzo















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