Il vociare nel contado
si fa sempre più insistente,
il sole più igneo,
le fragranze più intense.
Aprile è incoato.
Il cuculo preconizza la venuta della gradevole stagione,
il cuculo da novella dello schiudersi di rinnovata vita.
Sorgono i colori,
che diversi si esibiscono
in questo fotomontaggio naturale.
Il vociare del contado
si mostra ora ridente
ed emana entusiasmo
che ciarla brani dalla melodia beata.
Tutto sboccia, indiviso emana sorriso.
Fiori di pesco
Eh si, è proprio uno sbocciare di nuova vita, la campagna, in questo periodo dell'anno.
I fiori di pesco sono tra i primi colori della primavera mediterranea. Precisiamo che ci troviamo nella provincia vibonese, versante tirrenico, a metà tra la costa e la montagna, fra i 200 e i 350 m, dunque in pieno piano mediterraneo.
Bellissima la poesia di una grande poetessa italiana, Ada Negri (Lodi 1870 - Milano 1945), intitolata Rami di pesco.
ADA NEGRI
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Rami di pesco Ferma al quadrivio, mentre piove e spiove
sotto l’aspro alternar delle ventate
chiaccianti come fruste sulle facce
di chi va, di chi viene, una vecchietta
vende rami di
pesco. O primavera
per pochi soldi! O riso, o tremolìo
di stelle rosee su bagnate pietre!
Scompare agli occhi miei la strada urbana
con fango e folla e strider di convogli
sulle rotaie, e saettar nemico
d’automobili in corsa. Ecco, e in un campo
mi trovo: è verde, di frumento appena
sorto dal suolo: pioppi e gelsi intorno
con la promessa delle fronde al sommo
dei rami avvolti in una nebbia d’oro:
e peschi: oh, lievi, oh, gracili, d’un rosa
che non è della terra: ch’è di tuniche
d’angeli, scesi a benedire i primi
germogli, e pronti, a un alito di brezza,
a rivolar da nube a nube in cielo.
Girovagando tra le colline di sinistra che si innalzano dalla valle del Fellà, tra i comuni di San Nicola da Crissa e Filogaso, è possibile scrutar una miriade di cromi che seguitano a sbocciar fuori ogni giorno che avanza: è la bella stagione che sopravviene. I tempi delle fredde notti stanno per intercorrere e lasciar spazio al dolce periodo che vuol dire inizio di un inaudito anno della vita. Si dice che il primo giorno dell'anno non corrisponde al primo di gennaio, bensì con l'elevarsi della stagione primaverile, momento in cui prende colore ciò che prima emanava mestizia e dipartita illusoria.
Colore tipico di questi tempi è quello del "ranuncolo favagello" (Ranunculus ficalia L., 1753) appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, comune ai bordi dei ruscelli.
C'è la bellezza della semplicità negli "occhi della madonna" o "veronica persica". Dunque dal giallo passiamo al blu color del cielo: 4 petali azzurri di cui uno più chiaro, quasi bianco. Una leggenda del passato, racconta che, se i fiori di questa pianta venivano distrutti, gli uccelli si sarebbero vendicati beccando gli occhi del vandalo oppure quelli di sua madre.
Questa zona è un susseguirsi di aree degradate strappate al bosco e ora patria di rovi ecc, boschetti di macchia mediterranea e grandi uliveti. San Nicola da Crissa domina tutto dall'alto e in alcuni scorci panonoramici è possibile osservare il paese abbarbicato sulle pendici tirreniche dei Monti delle Serre.
Monte Mazzucolo con la bella pineta di pino laricio silano lungo le sue pendici
San Nicola da Crissa
La parte nord delle Serre con il M.Coppari
Quasi al centro della foto, osserviamo il Santuario di Santa Maria di Mater Domini
Il Bosco Fellà
Grande quercia da sughero
I Monti delle Serre, con i monti Famà e Diavolomani dalle colline poco a est di Filogaso
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