martedì 16 ottobre 2012

Escursione alla COLLA DEI PECORARI dalla LACINA (Le Serre - Calabria) - 26 agosto 2012

La Colla dei Pecorari (1315 m) è una delle vette più alte delle Serre Calabre. Si colloca nella parte nord-orientale della dorsale del Pecoraro, zona di grandi foreste e di pregio naturalistico. Siamo in pieno Bosco di Stilo. Per accedere alla panoramica vetta si possono eseguire vari itinerari. 
Giorno 26 agosto 2012 ci compio un’escursione partendo da nord, dalla Lacina, nei pressi del bivio per la diga dell’Alaca. Siamo a 1027 metri d’altezza.

LA CARTINA


La faggeta tra la Lacina e la Pomara

Foglie di acero di monte

Foglie di faggio

Foglie di faggio

La faggeta tra la Lacina e la Pomara

La sterrata si proietta subito in una fitta e bella faggeta. Nel bosco anche cerri, aceri e piccoli abeti bianchi isolati di rinnovamento. Procedo in una continua ma facile salita, sempre tra i faggi. Successivamente le pendenze si fanno più leggere e si alternano a tratti in piano. È la parte più settentrionale del crinale che poi si congiunge al Passo Croce di Panaro, Pietra del Caricatore e Monte Pecoraro. Nella foresta anche massi di granito.


La faggeta tra la Lacina e la Pomara

La faggeta tra la Lacina e la Pomara

Masso di granito nella faggeta nei pressi della Pomara

Passo dalla radura Pomara, caratterizzata da alcuni alberi di mele (da cui Pomara) e da slanciati abeti bianchi. Poi raggiungo un settore forestale misto e l’abete bianco diventa dominante al faggio.

Abeti bianchi - La Pomara

Abete bianco - La Pomara

Grande abete bianco - La Pomara

Bosco misto di faggio e abete bianco nei pressi della Pomara

Abete bianco

Bosco misto di faggio e abete bianco

Bosco misto di fabete bianco e faggio

Al Trivio della Pomara, a circa 2 km dalla radura, proseguo diritto. Il faggio torna protagonista e forma un bosco più giovane. Presenti comunque esemplari grossi, due di questi sul margine sinistro del sentiero.

Faggio

Bosco di faggio



Dopo circa 2 ore 40 dalla partenza raggiungo la Colla dei Pecorari, dalla cui vetta un bellissimo panorama si apre in direzione sud e sud-est. Il belvedere spazia dalle grandi estensioni forestali del Bosco di Stilo al Mare Ionio. Lontano anche il Monte Mammicomito.

Panorama dalla Colla dei Pecorari

Monte Mammicomito

Pino laricio a Colla dei Pecorari


A Colla dei Pecorari

A Colla dei Pecorari
A Colla dei Pecorari

A Colla dei Pecorari

Massi di granito a Colla dei Pecorari

La Colla dei Pecorari

A Colla dei Pecorari

A Colla dei Pecorari


Lungo la via del ritorno intravedo una volpe intenta a mangiare. Cerco di fotografarla ma si accorge della mia presenza e se ne fugge via nella fitta selva. 

Faggio grosso

La volpe 


La Pomara

Bosco Reggio


sabato 13 ottobre 2012

Da FERDINANDEA alle CASCATE MARMARICO (Le Serre - Calabria) - 14 agosto 2012

Le più eminenti cascate dell’Italia meridionale si adagiano nascoste nelle bucoliche montagne delle Serre. Ci troviamo nel versante ionico del massiccio,  un luogo affascinante che si distacca dal paesaggio canone tradizionale dei monti serresi. Il clima caldo e secco del litorale ionico raggiunge l’interno e i monti e, non di poco, condiziona il paesaggio. Improvvisamente gli abeti e i faggi cedono il passo al bosco mediterraneo di sclerofille. Il leccio diventa protagonista della scena e, addirittura, si porta in alto e raggiunge, e in alcuni casi supera, i 1000 metri. I rilievi poco accidentati e dolci delle Serre qui sono solo un ricordo e ripidi si gettano nelle valli, percorse da torrenti sempre attivi e carichi di acqua e che, scorrendo in ambienti generalmente aspri e scoscesi, formano cascate anche di altezze notevoli. È il caso del Torrente Folea, che nasce nella foresta montana nei pressi di Ferdinandea e che, percorsi alcuni km, si getta, con più di un salto, per più di 100 metri. Sono le Cascate di Marmarico, uno dei luoghi più visitati delle Serre. Un luogo arcano che cattura il visitatore e lo rende piccolo nei confronti della bellezza. E il sublime in questo caso coinvolge anche chi si reputa un non appassionato di montagna e natura.   



La maggior parte vi giungono dal fondovalle, da Bivongi (RC). Ma il vero percorso escursionistico parte da Ferdinandea, da quota 1061, nella zona meridionale della grande e selvosissima dorsale del Pecoraro.

I primi km sono molto agevoli, sempre in leggera discesa, all’interno di un bosco di faggi. Presente anche qualche rimboschimento di pino laricio.  Ma avvicinati alla ripida scarpata del Vallone Folea la foresta montana cede il passo alla macchia mediterranea. In lontananza Bivongi, il Monte Consolino e, naturalmente, il Mar Ionio. 





Via via la discesa si fa decisamente più scomoda. Il rumore dell’acqua sempre più impetuoso e da uno scorcio tra i lecci eccole imponenti e selvagge, le Marmarico.



In un percorso sempre più impervio giungiamo nel fondovalle (650 metri circa) fino alla base dei salti d’acqua dove lo spettacolo è davvero da togliere il fiato. Alcune pozze permettono di fare il bagno. Tento di farlo pure io, ma la mia è solo un’entrata e un’uscita, l’acqua è decisamente fredda. 






Poi saliamo un po’ più in alto per vedere ancora meglio le cascate, attraverso un percorso quasi alpinistico, e dove lo spettacolo è ancora superiore. 




Nel primo pomeriggio iniziamo la nostra ascesa verso Ferdinandea. Il vero difficile viene proprio adesso. Fa decisamente caldo e questo aumenta la fatica della salita. Ma alla fine ecco nuovamente i faggi e la reggia di Ferdinandea.

Bivongi con il Monte Consolino





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