4 ottobre 2020
La stagione autunnale entra nel vivo e questo si nota non solo perché oramai siamo al quattro di ottobre, ma dalla situazione climatica, che si fa notare con temperature al mattino decisamente fresche, nebbia e forte umidità. C'è molta foschia mattino presto di codesto giorno e la voglia di immergermi in una foresta di montagna è grande.
Il sei settembre mi dedicai al costone "Il faggio di Ceronte", seguendo un sentiero che si stacca dalla provinciale che dai Piani delle Triarie conduce a Fabrizia. In questa giornata, invece, vado alla scoperta di un tratto di foresta situato sempre nell'area idrografica del Fosso Sardella, lungo una via più meridionale che si diparte sempre dalla medesima strada provinciale, a circa 3,2 km dai Piani delle Triarie. La meta di arrivo è la sommità di Monte Famà.
Nonostante la vicinanza al costone di Faggio di Ceronte possiamo notare un tipo di bosco molto più ricco di abeti bianchi. Risulta quindi difficile interpretare il tipo di habitat che caratterizza l'area. Per esser certi bisognerebbe conoscere la storia evolutiva della foresta, dei tagli che ha subito nel corso del suo divenire. Spesso ci troviamo di fronte a faggete pure quanto nel loro passato erano formazioni miste.
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Faggeta con novellame di abete bianco. Si potrebbe pensare che in un passato abbastanza lontano gli abeti erano molto più abbondanti e poi fatti fuori dai disboscamenti
SCHEDA TECNICA
Quote: inizio sentiero 1088 m; rudere nel bosco 968 m; guado sul torrente Fosso Sardella 900 m; vetta di Monte Famà 1143 m.
Difficoltà: tendente a E (escursionistico).
In cerchio il punto in cui si svolge l'escursione
Il punto preciso da dove si diparte il sentiero
La provinciale Piani delle Triarie-Fabrizia nel punto in cui si stacca il percorso
Superata la sbarra si incomincia subito a calarsi lievemente lungo uno sterrato a tratti lastricato, all'interno di una selva bellissima di faggio.
Al bivio (A) svolto a destra lungo una via che continua a scender lievemente nella foresta, a mezza costa lungo le pendici che corrono giù nel Fosso Sardella.
La foresta si arricchisce sempre di più di abeti bianchi e tende a esser simile al bosco più tipico delle Serre con grandi esemplari sia di conifere che di faggi.
Seguo la via principale fino a superare un rudere (situato sulla destra) e nel momento in cui la via gira nuovamente a destra svolto a sinistra (B), in discesa quasi ripida, e seguo tracce di sentiero quasi per nulla evidenti. Poco sotto la mulattiera si fa via via più visibile e sbuca su un viottolo ampio e dove giro a sinistra (C).
Giungo così nel fondo del Fosso Sardella, inondato da una sublime foresta di montagna.
Nel Fosso Sardella
Il Fosso Sardella
Guado il corso d'acqua e proseguo a mezza costa in piano. Poco dopo svolto a sinistra (D), alla biforcazione, e vado avanti in salita.
Amanita pantherina
Il sentiero che sale verso il crinale di Monte Famà
Si giunge così sul crinale di Monte Famà e al bivio (E) proseguo a destra.
Lo sterrato di crinale nelle adiacenze della sommità di Monte Famà
La parte occidentale rispetto al crinale di Monte Famà, che precipita verso i Piani di Arena
Da notare il sottobosco ricoperto da ciclamini
Vado avanti per qualche centinaio di metri. Dopo di che abbandono la pista forestale, che scende verso i Piani di Arena, e giro a destra (F) per salire fino alla vetta di Monte Famà, caratterizzata da una radura con felce.
Mazze di tamburro (Macrolepiota procera)
Nei pressi della sommità di Monte Famà
La sommità di Monte Famà.
Dalla cima procedo liberamente lungo un costone che si stacca verso nord-est, caratterizzato da un bosco misto più giovane e dove non mancano comunque grandi esemplari.
Il bosco di Monte Famà
Dal ripido costone che scende lungo il Fosso Sardella mi sposto un po' più a destra e giungo in una valletta con ruscello (tributario del Sardella). Guado il corso d'acqua e, rimanendo sempre alla medesima quota, cerco di avvicinarmi all'altro costone più a est.
Pervengo così la via che ho seguito per raggiungere il crinale di Monte Famà e svolto a sinistra (G), in discesa. Procedo allora per la stessa via di andata.